
Porco diavolo. Non sta mai bene iniziare una recensione con una parolaccia, per la verità credo che niente sia degno di essere iniziato cosi, ma che biglietto da visita volete che dia a un gioco che si intitola Faust? Tra l'altro il porco in questione è dovuto al fatto che ho appena finito di recensire un gioco della Microids, che si intitola
Dracula (manco a farlo apposta...) e mi ritrovo per le mani questa fotocopia del gioco precedente che, come recita il titolo, si rifà al suo diretto superiore. Un bel salto in avanti: da
Dracula al diavolo in persona, ma che bellezza! Non potevi ribellarti? Mi chiederà qualcuno. No perché quel furbacchione del capo, che sulla rete si fa chiamare Bill, ma che ha lo stesso due soldi in tasca perennemente, me lo ha rifilato molto lestamente facendolo seguire da varie minacce del tipo: -Se non lo fai ti fulmino l'hard disk... Se non ti sbrighi ti uccido il cane ecc.- cosicché eccomi qua, a riempire di robaccia da parecchi caratteri tutto lo schermo. Forse allora potrei esordire dicendovi che Faust è un'opera scritta da quel romanticone tedesco di Wolfgang Goethe che parla proprio di un uomo (di nome Faust...) che stringe un patto con il diavolo. È una tragedia per l'esattezza, in cui l'uomo in questione, insoddisfatto della propria condizione d'ignoranza, cerca l'aiuto di colui che fa le pentole ma non i coperchi, per conoscere oltre le proprie capacità. È una storia che nasce nella seconda metà del Settecento ma che si evolverà in altre versioni per tutto il corso della letteratura e ai giorni nostri, anche nella cinematografia. Poteva mancare nell'ambita videoludico? Direi di no, e così la Cryo Interactive ha pensato bene di tradurre il tutto per la gioia dei nostri PC. Come ho detto, Faust è una fotocopia di
Dracula, come stile e come concept di gioco, anche se più precisamente assomiglia al criticato
Ring, siccome gli sviluppatori sono i medesimi, quelli della Arxel Tribe. Per coloro che non sanno di cosa sto parlando, direi che la visuale del nostro personaggio è in prima persona; cioè l'inquadratura del gioco ha come punto di vista gli occhi del personaggio virtuale che poi coincide con noi stessi. È possibile quindi ruotare la testa in tutte le direzioni con l'uso del vostro topolino (il mouse...), raccogliere oggetti, leggere e osservare ciò che sembra interessante e spostarsi; con un handicap però, dovuto alla sensazione di scorrere su dei binari, senza la possibilità di muoversi dove e come più ci aggrada. Sono ormai parametri standard di un certo tipo di avventure che io considero Grafiche in quanto in genere l'aspetto predominante del gioco è proprio la grafica.
Ci tengo a precisare che non sono entusiasta di questo genere, dato che nella maggior parte dei casi il gioco si rivela una noia mortale. Direi che se ci fosse una dote peculiare per essere giocatori di avventure grafiche di successo, sarebbe di sicuro la pazienza. Tuttavia non sarebbe giusto non aggiungere che, malgrado le somiglianze con l'uno o con l'altro titolo e in generale la grande diffusione di questo genere di giochi, Faust riesce a presentarci una trama davvero interessante e originale, oltre che tanti altri piccoli e grandi particolari, degni di un ottimo titolo. Dreamland è un parco giochi che era stato per lungo tempo la meta preferita di famiglie felici e bambini. Non dovete pensare a Mirabilandia però, diciamo che è immerso nella natura, che vi lavorano degli artisti e che le attrazioni sono più circensi che meccaniche. Insomma il classico parco che in un attimo diventa il sogno di tutti i registi di film horror e dove sotto la maschera del pagliaccio si nasconde sempre un mostro assassino. Per un motivo o per l'altro comunque, forse proprio a causa di alcuni fatti di sangue ripetutisi per motivi che dovrete accertare, il parco va in rovina. Voi siete Marcellus Faust, un vecchio uomo di colore che forse lavorava anch'egli nel parco, ma che ora è li solo per fare da giudice. Non ha memoria di coloro che operavano li e nemmeno di sé. È stato scelto per caso, forse per la sua pacatezza, per esaminare le prove, indagare i fatti e le mostruosità che accaddero in quel luogo nefasto. Ad aiutarlo, o forse a sviarlo con la sua pungente ironia è Mefistofele; un personaggio brillante
e..., diabolico (naturalmente...) che vorrebbe che le anime di coloro di cui dovremo indagare la vita venissero con lui all'Inferno (un personaggio molto simile al nostro caporedattore...) (non esageriamo...ndBill). Il nostro compito sarà quindi di cercare indizi e scoprire la verità, in tutta la sua crudezza. Mefistofele e il Capo decideranno poi cosa fare delle anime. Il gioco è diviso in sette episodi: nel primo vi occuperete di due gemelle siamesi e della loro tragica conclusione nel conflitto tra amore e denaro; poi dovrete risolvere l'enigma di un ex dei servizi segreti britannici, dal cuore gentile ma dall'oscuro passato; nel terzo avrete a che fare con un Don Giovanni con crisi di coscienza e così via attraverso la vita e le angosce di tutti i personaggi. Compreso voi naturalmente, nel settimo e ultimo episodio, quando accadrà qualcosa che vi riguarderà da vicino. La difficoltà di questo gioco va a parer mio, da media a difficile; nel senso che non si hanno molti oggetti con cui interagire ma in molti casi sarà piuttosto difficile trovarli e usarli a dovere.
Inoltre, gli enigmi a cui andrete in contro vi daranno parecchio filo da torcere, a meno che naturalmente voi non siate dei mostri sacri di logica e intuizione. Io personalmente sono piuttosto scarso, ma vi assicuro che può essere frustrante fermarsi in un punto e sperare di proseguire spostando a caso tutte le leve o provando tutte le combinazioni. Inutile dire che la fortuna non vi basterà. Ad aiutarvi un po' invece, avrete a disposizione a partire dal secondo episodio, un amico di nome Homunculus (ma che cavolo di nome è?) che sa volare tra l'altro e vi potrà dare consigli utili e..., un'ala in più, all'occorrenza. Non mi è chiaro se nel corso dell'avventura il vostro personaggio si troverà, se mal guidato, a non poter proseguire il suo percorso, obbligandovi a caricare un salvataggio; oppure se in seguito ad un'azione sbagliata sopraggiunga la morte. Da ciò che ho potuto e saputo provare no; in genere ogni oggetto trovato è utile e ogni azione compiuta è un passo avanti; ma dato che la caratteristica più intrigante di Faust è che è ricco di sorprese, temo che dovrete aspettarvi qualcosa di tanto in tanto. Ora, visto che non oserei aggiungere nulla alla trama, direi di parlarvi un attimo degli aspetti tecnici del gioco: innanzitutto la grafica, che a mio umile parere è davvero molto bella. In particolare saltano agli occhi gli sfondi paesaggistici, che fanno sembrare il parco giochi una sorta di paradiso terrestre. Anche il livello di dettaglio è molto buono, anche se zoomando troppo gli oggetti, vengono alla luce i classici pixelloni, almeno nella versione a 16-bit. È disponibile comunque anche quella a 24 ed è altamente consigliabile, visti gli splendidi effetti che ho potuto osservare. Sono belle anche le animazioni dei vari personaggi, e tra tutti Mefistofele fa la parte del leone, perchè parla e gesticola come fosse Emilio Fede (niente di personale...). Il manuale, così come il parlato e volendo, i sottotitoli, sono completamente in italiano; ma intendiamoci, in un italiano vero, senza errori naturalmente e ricco di spunti ironici piacevoli, che lasciano intravedere la trama del gioco ma non la svelano più del dovuto. Il doppiaggio in oltre è uno dei migliori che io abbia visto in un videogioco (d'altronde la CTO non è l'ultima arrivata in fatto di doppiaggio...). La musica infine, è veramente bella e tutta in stile jazz. Marvin Gaye, Stan Getz, John Lee Hooker vi dicono niente? Sono alcuni tra i protagonisti dell'aspetto musicale di Faust, di cui è anche possibile richiedere la colonna sonora edita dalla Universal Music Jazz. Che altro dire, Faust è un bellissimo gioco, seppur credo faticherà parecchio a star dietro alla concorrenza di giochi come l'attesissimo Gabriel Knight 3 di imminente uscita. Di difetti ne ho visti pochi, anzi forse solo uno: la longevità. Non che sia scarsa, ma forse sette episodi sono un po' troppo pochi per tutti coloro che le avventure grafiche ce le hanno nel sangue. Per chi piace il genere, o il jazz, o Goethe, questo è il titolo che fa per voi.
|
Titolo: Faust
Software House: Cryo
Sviluppatore: Arxel
Tribe
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 99.000
Requisiti minimi: Pentium
166, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 290 Mb Hard Disk, Scheda Audio
e Video comp. DirectX6, Windows 95/98, Mouse.
Requisiti consigliati: Pentium
233 MMX, 32 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit, SVGA 4
Mb, Cd-Rom 24x.
Gioco provato su: K6-2
300, 64 Mb Ram,
Cd-Rom 36x, Intel I740 8 Mb AGP, Sound Blaster 16. Con questa configurazione il gioco non
ha dato problemi di alcun tipo.
Grafica - 
Belli gli sfondi: luminosi, colorati; ben particolareggiata negli oggettini; a tratti un po' pixellosa.
Effetti Sonori - 
Il doppiaggio è il suo punto di forza, ma non solo.
Musica - 
Chissà quando uscirà la compilation?
Giocabilità - 
Enigmi ostici, e trama accattivante.
Longevità - 
Riempie 4 CD, ma non credo che vi durerà a lungo.
Real. Tecnica - 
Non ci sono grossi problemi da segnalare.
Ric. Hardware - 
290 Mb di HD sono un po' troppi e richiede una bella scheda video a 24-bit di colore è consigliata. Se vi accontentate di risultati comunque dignitosi a 16 bit, vi bastano un Pentium 200 e lettore CD-Rom a 12x.
Totale - 
Lo so che sto abbondando ma voglio premiare i titoli fatti in un certo modo, piuttosto che quelli che vantano solo di un nome e di poca originalità. Compratelo!
Ringraziamo CTO
per averci fornito il materiale recensibile.
Immagine
N°5
Immagine N°6
Immagine N°7
Immagine N°8
Immagine N°9 |