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Recensione di: Matteo "Evanz" Evangelisti


Eccomi di nuovo cari e affezionatissimi lettori di AVOC, dopo la pausa estiva che mi sono concesso (pausa è un termine inappropriato, dato che ho viaggiato in Tunisia, sono stato educatore in un centro estivo per un mese e capo scout ad un campo…) è giunto il momento di tornare alla routine, ed è quindi ora di riprendere a recensire qualcosina (io adoro recensire…) (come no? ndBill). Allora, l’ultima volta mi era toccato con mia immensa gioia il gioiello estivo della Take 2 (sto parlando di Hidden & Dangerous…) e giusto per rimanere in tema di Seconda Guerra Mondiale mi vedo recapitare dal braccio ingessato (e pure avvitato, visto che ho una vite che mi spunta fuori dal polso…) del nostro Fabio (al quale faccio i miei auguri di pronta guarigione…) un bel simulatorone di volo (arrrrgh!) ambientato nell’Europa del secondo conflitto. Voglio ora raccontarvi le avventure di un ragazzo che, pur odiando i simulatori di volo deve farne una recensione, e voglio farvi capire cosa vuol dire, per un tipo così, avere uno dei primi impatti col genere. Giunto a casa pongo lo zaino sul letto, apro con paura la cerniera ed estraggo da una busta di plastica il pacchetto recapitatomi. Estraggo l’oggetto e mi accorgo già del primo fatale errore che ho commesso quando congedandomi da Fabio, con un sorriso ad 812 denti, ho implicitamente accettato di lavorare su di un titolo di questo genere: esamino il bustone e ne tiro fuori il CD iridato, poi l’incubo, infilando di nuovo la mano nel sacchetto mi trovo fra le dita un manuale formato mattone, il classico manuale fantozziano immancabile in ogni simulatore di volo… Disperato invio una E-mail ad un amico e fedele lettore, appassionato di simulatori (ciao Renato!) che mi rassicura prontamente facendomi presente che di un titolo come EAW ci si può fidare, e che magari alla fine mi piacerà anche. Allora che faccio, prendo sto benedetto CD e lo infilo nel mio lettore, il ronzio si alza dopo pochi istanti e il gioco parte, dopo una breve installazione. La schermata che mi accoglie già mi fa assaporare l’intensa atmosfera anni ‘40, con un disegno simil-manifesto propagandistico di grande effetto (pochi colori, sgargianti e marcati…), c’è già qualcosa che mi attira in questo gioco. Solito menu, solite impostazioni: nuova campagna, volo rapido bla bla bla… Giungo ben presto al menù di selezione per la missione che mi aspetta e scopro subito una gradita sorpresa: posso non solo scegliere con quale aereo partire, ma scegliendo la missione in singolo ho la possibilità di personalizzare completamente la mia avventura nei cieli. Partendo dal punto di partenza e dal punto di arrivo, selezionando due dei punti fra il centinaio che sono disponibili, arrivo alla scheda nella quale posso scegliere fra le innumerevoli opzioni quelle più consone al tipo di missione che ho intenzione di intraprendere, sia questa la scorta di un aereo importante, la pulizia dei cieli o il bombardamento di una città del nemico. Mi è data anche la possibilità di poter scegliere quale causa sposare, se essere un alleato (Americano o Inglese a scelta, sia l’U.S.A.F. sia la R.A.F. sono a nostra disposizione, con i loro aerei specifici e ben differenti…) o un pilota teutonico a bordo di qualche gioiello della Luftwaffe. La gamma di aerei messa a nostra disposizione è abbastanza ricca e avremo la possibilità di utilizzare il tipo di aereo che riteniamo più opportuno a svolgere tale missione. Gli statunitensi potranno contare su macchine quali il Lockheed P-38 Lightning, uno dei primi caccia progettati dalla U.S.A.F. e subito diventato uno dei più sfruttati bombardieri alleati; il North American P-51 Mustang, aereo che studiato inizialmente per compiere brevi missione, che vede con l’impiego del nuovo motore della Rolls Royce e ha una nuova vita dal ’44 e si trasforma da questo momento in avanti nel più famoso e temibile caccia da scorta in alta quota della Seconda Guerra Mondiale. 

Dal canto suo la R.A.F., mette a propria disposizione aerei come il temibile Supermarine Spitfire, indiscusso protagonista della Battaglia d’Inghilterra, mentre la Luftwaffe si difende con velivoli del calibro del Focke Wulf Fw190 o con il Messerschimitt Me262a, primo aereo a reazione efficacemente impiegato durante il conflitto. Non che mi abbiano detto molto questi nomi (ammetto di dover essere stato costretto a ricorrere al manuale…) ma sapete, c’è chi per queste cose va matto ed io sono più contento se riesco a fare felice un po’ tutti. Ma dopo tante cose è meglio che inizi a descrivervi un po’ anche il gioco vero e proprio. Vedete, la Microprose (produttrice del gioco) deve aver puntato su uno degli aspetti che negli ultimi tempi erano andati sempre di più scemando dai simulatori di volo; sto parlando del coinvolgimento un po’ arcade (per quanto possa essere arcade un simulatore…), quel non so che di coinvolgente che nelle simulazioni di volo moderno viene a mancare, a causa delll’eccessiva automatizzazione degli aerei da simulare, che richiedono tutto un altro tipo di impegno da parte del giocatore. Mancava il feeling diretto fra pilota e aereo, quel legame quasi affettivo che nei due conflitti ha legato l’uomo governatore alla macchina alata, cavallo inarrestabile di mille battaglie. Immaginate invece di trovarvi a bordo di un aereo privo di tutti i comforts moderni, privo di lucine, indicatori, radar (i nemici si cercano ad occhio nudo, ragazzi…), privo di HUD ipertecnologico, di armi a puntamento, privo persino di armi diverse dalla mitragliatrice e dalle bombe da sgancio. Immaginate di trovarvi a bordo del vostro Spitfire e di sorvolare la manica , quando, all’improvviso, vi vedete sbucare da sotto le nuvole un aereo della Luftwaffe, e armati di sola mitraglia dovete sparare all’impazzata tentando di mantenere l’obbiettivo all’interno del mirino dipinto sul vetro del vostro parabrezza, di dover sopravvivere solo con la bussola e l’altimetro. Potrete così vedere il nemico entrare in stallo a causa di un danneggiamento troppo marcato all’ala, o entrare voi stessi in giro di vite e non poterne più uscire perché con il vostro baraccone di tela e lamiera le leggi della fisica si rispettano tutte, dalla prima all’ultima. 

Provare la cabrata ad alta velocità è veramente divertente, è come cercare di tenere fermo un foglio di carta in mezzo ad una tempesta: l’aereo inizia a vibrare intensamente e a beccheggiare violentemente come fosse una nave in balia delle onde, doveva essere veramente dura la faccenda vissuta in prima persona. La simulazione è veramente fedele e riproduce ogni effetto prodotto dalle correnti d’aria sul velivolo. Se eravate abituati ad aerei silenziosi, capaci di compiere le più assurde manovre producendo solo un sibilo sappiate che European Air War vi donerà tutt’altro che questo: sentire il frastuono di un bimotore che combatte contro vento è tutta un’altra cosa. La simulazione vi permetterà anche di imbattervi in ogni tipo di condizione metereologica, perché potrete dunque provare l’emozione di un intervento sulla manica immersi in un bel banco di nebbia, o partire al crepuscolo ammirando all’orizzonte il cielo rosso a pecorelle. Che il cielo sia terso o impastato dalla nebbia farà poca differenza comunque, quando scoprirete che il vero avversario non è il luogo che vi ospita (il cielo…), ma il nemico, che utilizzando una intelligenza artificiale particolarmente avanzata vi mostrerà in breve ogni formazione di volo in uso durante la guerra. Dalla vostra parte avrete comunque la possibilità di comunicare vari comandi ai compagni di volo e addirittura da impartire direttamente alla base. Per quando riguarda il lato puramente grafico, che posso dire? Oramai se il dettaglio non è di un certo livello tanto vale non comperarlo neanche un gioco simile, quindi ci siamo pienamente: gli aerei sono riproduzioni fedeli degli originali ed i paesaggi sono riprodotti molto fedelmente, tutto OK! In conclusione un bel gioco, se amate il genere; se non lo amate è un bel gioco lo stesso, ma sappiate che la gavetta del simulatore provetto è molto dura, fate voi. Io ringrazio ancora Renato per l’appoggio morale e mi scuso per il ritardo della consegna (per il quale rischi una recensione punitiva… ndBill). E’ tutto, alla prossima.

Titolo: European Air War
Software House: Hasbro Interactive
Sviluppatore: Microprose
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 109.900



Requisiti minimi: Pentium 133, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 250 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 6, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium II 233, 64 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit, Acceleratore Grafico Comp. D3D, Joystick.

Gioco provato su: K6-2 400, 128 Mb Ram, CD-Rom 24X, Matrox Mystique G-200 8 Mb, Sound Blaster 16.Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema.


Grafica -
Non c’è male, tutto nella regola, insomma per una simulatore va bene così.

Effetti Sonori -
Ho apprezzato molto gli effetti presenti nel gioco, soprattutto le vibrazioni che il mio aereo produceva durante la cabrata. Tutto molto realistico, inoltre gli effetti sonori sono indispensabili, poiché di radar proprio non se ne parla e l’udito sarà il nostro terzo occhio.

Musica -
Chiaramente durante il volo non ce n'è, comunque quella che vi accompagna tra i menu è piuttosto piacevole.

Giocabilità -
Cioè, fate voi. E’ un simulatore di volo, dunque i primi passi saranno duri veramente. Poi tutto starà in voi e nella vostra abilità, per essere giocabile lo è. Insomma l’aereo si governa bene, ma quando si entra nella fase d’attacco la questione diventa più dura.

Longevità -
Le missioni sono tante, divise in tre campagne lunghe ed esaurienti, inoltre è possibile personalizzare la missione come più ci piace ed inventare nuove avventure: di roba c’è ne da fare, eccome!

Real. Tecnica -
Qualche bug, ma nulla di grave. Nel compenso, pià che buona.

Ric. Hardware -
Le richieste non sono particolarmente proibitive. Vi basterà un semplice PII a 233 Mhz dotato di 64 Mb Ram e scheda 3D per godervi il gioco al meglio.

Totale -
Come gioco niente male, se amate il genere provatelo, altrimenti giocatelo a casa di un amico e poi decidete, questo è il mio consiglio. Comunque niente male.


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.


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